La COOPERATIVA SCULTORI DI CARRARA nasce il 23 dicembre 2016 dall’unione delle giovani maestranze carraresi:
Riccardo Barsottini, Raffaele Bruzzi e Diego Zampolini.
Quattro giovani scultori che usano ancora lo scalpello, che sanno segnare i punti trasferendoli dal bozzetto al blocco con la tecnica dei compassi sbozzando la scultura a mano, scultori che, come Michelangelo, tirano fuori la forma dalla prigione del marmo.
Quattro giovani scultori che hanno nelle loro braccia e nei loro occhi la tradizione più antica e distintiva di Carrara ed hanno avuto un’esperienza ultraventennale negli storici Laboratori Nicoli che li ha visti diventare il braccio delle menti artistiche più celebri della scultura contemporanea, plasmando il marmo al volere della genialità degli artisti.
La COOPERATIVA SCULTORI DI CARRARA trova il suo spazio in una sede che non poteva essere più significativa: proprio nel cuore storico della lavorazione del marmo carrarese, presso il primo edificio costruito da Walton, nel 1864, destinato alla lavorazione del marmo.
La grandezza di Carrara sin da quando vi venivano i più grandi scultori della storia dell’arte italiana a scegliersi i blocchi, erano le maestranze: una sorta di prosecuzione di quell’innato “senso del marmo” che appartiene ai carrarini e che va dalla capacità di sentire la montagna per estrarre dalle sue viscere l’oro bianco, fino al vedere la statua dentro al blocco facendola emergere quasi come una creatura viva.
La nuova Cooperativa accoglie le nuove generazioni di scultori che vorranno imparare il mestiere per tramandare le nostre tradizioni e per restituire il valore a questa che è una ricchezza della città.
Ha in programma di fare stage per studenti della scuola del marmo e per gli allievi del corso di scultura dell’Accademia.
Ha il sogno di poter chiamare di nuovo Carrara “la piccola Parigi” come accadeva all’inizio del ‘900 quando l’aspetto artistico di questa città dominava su tutto.
La nuova Cooperativa ha avuto in primis il sostegno della Cooperativa Cavatori Canalgrande ma anche della Cooperativa Gioia e di Lorano che hanno capito quanto possa essere importante la lavorazione artistica per la valorizzazione del marmo apuano.
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